Pronti a rinunciare al cioccolato? Se andiamo avanti così potrebbe accadere. Non vogliamo allarmare gli amanti della golosa sostanza che dona felicità, ma è un dato di fatto che la produzione delle piantagioni di cacao, insieme a quelle del caffè e della soia, sta subendo un crollo a causa della siccità che sta interessando le zone equatoriali.
Il 70% della produzione mondiale di cacao proviene dalla Costa d’Avorio e dal Ghana, la restante parte dal Sudamerica. Sono aree ad elevato rischio di siccità che, secondo l’Intergovernmental Panel on Climate Change, aumenteranno di 3,8° F entro il 2050.
Cioccolato e siccità, un’accoppiata perdente
Il problema innescato dalle temperature troppo elevate è soprattutto l’eliminazione dell’umidità, fondamentale affinché la coltivazione di cacao cresca correttamente. Considerato che la pianta del Theobroma cacao cresce solo in aree limitate con temperature costanti, elevata umidità, piogge abbondanti e terreno ricco di azoto è facile comprendere che gli effetti del cambiamento climatico hanno un impatto devastante sulla loro produzione.
Sarà quindi necessario piantare il cacao ad altitudini più elevate rinunciando ad ettari di terreno e limitando conseguentemente la produzione della materia prima. La domanda del consumo di cioccolato mondiale non potrà essere soddisfatta e questo porterà ad un aumento vertiginoso dei prezzi di tutti i prodotti a base di cioccolato.
Ci auguriamo che vengano presi tempestivamente provvedimenti per contrastare le conseguenze del cambiamento climatico i cui danni, oltre a limitare la produzione di cacao, porteranno a conseguenze negative per tutto il pianeta. Nel frattempo, prima che i prezzi salgano alle stelle, facciamoci una scorpacciata di cioccolato. Non si sa mai.