Dal 1999 Il Gruppo Prada ha voluto fare entrare la natura nei suoi stabilimenti. Le fabbriche-giardino progettate dall’architetto Guido Canali sono luoghi dove la natura è parte integrante dell’architettura.
Secondo studi recenti condotti dall’Università di Harvard lavorare circondati dal verde ha grandi benefici: riduce del 30% le malattie e aumenta del 26% le funzioni cognitive delle persone.
In ottica di sostenibilità ambientale da circa un ventennio il Gruppo Prada privilegia il recupero di aree abbandonate rispetto all’edificazione di nuovi fabbricati. Tali siti subiscono una trasformazione radicale, dove trovano spazio giardini pensili, specchi d’acqua, distese di fiori, rampicanti, giardini d’inverno, terrazzamenti e passeggiate botaniche.
Dei 23 siti industriali del Gruppo Prada 17 sono frutto del recupero di aree dismesse. Tra le fabbriche-giardino più sostenibili c’è quella di Lavanella fraz. Mantevarchi (Ar), dotata di un impianto di climatizzazione a geotermia e di un tetto interamente rivestito da pannelli fotovoltaici.
Fabbriche-giardino, lavorare in mezzo al verde
Qui la natura è particolarmente dominante: le pareti della mensa sono ricoperte da piante così come gli spazi che dividono i tavoli. C’è poi un pergolato di 1.500 metri quadri con diverse specie di piante rampicanti, che fanno da filtro alla luce solare. Nello stabilimento di Lavanella più del 50% dello spazio è occupato da piante tipiche della macchia mediterranea, utilizzate allo scopo di preservare la varietà della flora locale.
Visto i benefici riscontrati sulla salute psicofisica delle persone che lavorano negli hub e sul valore del recupero degli edifici in disuso, le fabbriche-giardino del Gruppo Prada sono un esempio virtuoso da seguire. Nuovi progetti architettonici in cui la natura è protagonista sono nati o stanno nascendo. La direzione è improntata verso un’economia circolare dove ciò che è in disuso sta diventando una risorsa e dove la natura si concilia all’ambiente costruito dall’uomo.
