Creare dei gioielli in 3D recuperando vecchi rifiuti elettronici è il frutto del progetto Horizon 2020 FENIX, a cui hanno collaborato gli studenti del Politecnico di Milano puntando su strategie industriali in chiave di economia circolare.
L’idea di partenza del progetto è stata quella di smembrare le schede elettroniche di vecchi cellulari recuperando materiali puri come oro, argento, platino, rame e stagno e di produrre gioielli in 3D dai loro frammenti e polveri.
Gli studenti del Politecnico hanno disassemblato le schede elettroniche utilizzando dei collaborative-robot che hanno sciolto i componenti dei cellulari tramite flussi di aria calda mantenendo inalterate le caratteristiche chimiche dei componenti.
Gioielli in 3D dai rifiuti elettronici
I materiali preziosi sono stati poi recuperati dagli studenti dell’Università de L’Aquila a cui sono pervenute le schede smembrate dal Politecnico di Milano.
L’ultimo passaggio, che ha visto la trasformazione in polveri e frammenti dei materiali preziosi, è avvenuto a Treviso presso la MBN Nanomaterialia Spa, dopodiché la realizzazione del design dei gioielli in 3D è stata affidata a I3DU e 3DHUB, due aziende greche specializzate in questo settore.
Per il controllo qualità è stato coinvolto il centro di ricerca Fundaciò CIM di Barcellona.
Un progetto che ha interessato più nazioni europee e che, in chiave di economia circolare, ha portato alla realizzazione di gioielli eco-compatibili.
La quantità dei rifiuti elettronici sta crescendo proporzionalmente alla velocità della loro produzione. Progetti come Horizon 2020 FENIX sono fondamentali per dare nuova vita ai componenti che altrimenti andrebbero ad accumularsi provocando danni all’ambiente.