Qualcosa non va come al solito. La natura sembra meno efficiente nell’assorbire anidride carbonica. E’ la Nasa a rilevarlo in uno studio pubblicato su Science.
Sono state analizzate tante serie di dati, elaborati da osservazioni satellitari, rilevazioni e modelli. Si voleva capire cosa ci si potrà aspettare dalle piante per quel che riguarda la loro essenziale funzione di compensare il cambiamento climatico nei prossimi anni e di conseguenza capire quale risposta avere dalla vegetazione per quel che riguarda la concentrazione di anidride carbonica nell’atmosfera.
Ben Poulter, scienziato al Goddard Space Flight Center della Nasa dice: “Analizzando i migliori dati a lungo termine disponibili dal telerilevamento e modelli all’avanguardia della superficie terrestre, abbiamo scoperto che dal 1982 la CFE media globale è diminuita costantemente dal 21% al 12% per 100 ppm di CO2 nell’atmosfera. In altre parole, gli ecosistemi terrestri stanno diventando meno affidabili come mitigatore temporaneo del cambiamento climatico”.
Quale è la causa di questo rallentamento? Diversi i fattori: certamente l’aumento della Co2 emessa, ma anche la diminuzione dell’umidità dei terreni e la concetrazione di fosforo e azoto.
Purtroppo sembra un gioco di parole, ma il cambiamento climatico sta limitando in modo serio la capacità degli ecosistemi di mitigare… il cambiamento climatico stesso.