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Pesticidi: quanti ce ne sono sugli alimenti che mangiamo?

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Lo scorso dicembre Legambiente ha illustrato il rapporto sui pesticidi presenti su ciò che arriva sulle tavole degli italiani.

Rispetto al dossier del 2021 i campioni su cui sono state trovate tracce di pesticidi sono aumentati ed hanno raggiunto quota 44,1%. La frutta è la categoria più colpita fra cui primeggiano le pere con il 91,6% di residui e l’uva da tavola con l’88,3%.

Tra i vegetali la percentuale più alta è stata riscontrata sui peperoni con il 60,6% mentre tra gli alimenti trasformati ci sono i cereali integrali con il 77,7% e il vino con il 61,8%.

I pesticidi maggiormente presenti (nei limiti di legge) sono Acetamiprid, Boscalid, Fludioxonil, Azoxystrobina, Tubeconazolo e Fluopyram. Non del tutto assenti residui di Imidacloprid e Thiacloprid (fuori legge dal 2020), i primi riscontrati su 34 campioni di albicocche, arance, banane, carciofi, mandarini, peperoni, uva e pomodori e i secondi su 2 campioni di miele, 1 pesca e 1 mela. Su 2 campioni di derivazione animale sono stati inoltre trovati residui di DDT.

Pesticidi e prodotti biologici

Molto buoni i dati relativi ai prodotti biologici che nel 91,1% dei casi risultano totalmente senza residui. Rispetto all’Europa l’Italia è un esempio virtuoso da seguire. Come afferma Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, in Italia sono sempre più numerose le aziende che scelgono l’agricoltura biologica.

“Per i consumatori è sempre più chiaro il legame esistente tra agricoltura, cibo e salute dell’Ambiente e delle Persone” spiega Erika Marrone, Direttrice Qualità, Ricerca & Sviluppo, Filiere di Alce Nero “L’agricoltura modella non solo il nostro paesaggio e la nostra economia, ma anche le nostre comunità ed è onnipresente nelle nostre vite.”

“Proprio per questo ci aiuta  a pensare in modo più consapevole a quanto sia cruciale oggi la transizione a modelli produttivi alternativi; tra questi l’agricoltura biologica e le diverse forme di agro-ecologia costituiscono oggi una risposta concreta e scientifica non solo alla questione climatica ma anche alla mitigazione dei rischi per la salute dei consumatori derivanti, soprattutto, dell’esposizione cronica alle molecole chimiche capaci di alterare tanto gli ecosistemi quanto gli equilibri del nostro organismo fin dalla vita intra-uterina.”

“I traguardi fissati dalla strategia Farm To Fork e la nuova legge sul Biologico sono segnali importanti ma non sufficienti ad agire un reale cambiamento; da un lato sono le istituzioni a dover creare le condizioni abilitanti ma, dall’altro, abbiamo bisogno come imprese di creare alleanze non solo di filiera ma sempre più orizzontali   e trasversali”.

Pesticidi e alimenti che mangiamo
Pesticidi e alimenti che mangiamo

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