Simbiosi, progetto di NeoruraleHub nato da un esperimento partito nel 1995 con cui si è proceduto alla rinaturalizzazione e rigenerazione dall’ambiente coltivato, ha riportato un’area della Pianura Padana indietro di 10 secoli.
La zona è quella di Giussago, provincia pavese, dove i campi sono stati riportati alla biodiversità e alla fertilità di 1000 anni fa. Territori e distretti industriali ripensati e trasformati in risorse per le persone e l’ambiente, dove i campi sono curati con tecniche agricole antiche e nuove.
Simbiosi è supportato dall’Università Statale di Milano, dall’Università degli Studi di Padova e da quella olandese di Wageningen. Con il loro operato gli atenei hanno aiutato a ricostruire le antiche condizioni della Pianura Padana allo scopo di incrementare la biodiversità. I risultati sono tangibili: secondo dati rilevati nel 2021 rispetto al 1996 le specie di uccelli sono aumentate del 171%, i mammiferi dell’81%, le libellule del 146% e i licheni epifiti del 180%. La fertilità del suolo (C.S.C. meq/100g) è aumentata del 153%.

Simbiosi, 1000 anni indietro
Il territorio sede dell’esperimento si estende su un’area di circa 1700 ettari. Nel corso del tempo sono stati fatti diversi interventi di rinaturalizzazione e rigenerazione dell’ambiente coltivato come la formazione di aree umide, la creazione di boschi e il rimboscamento da legname. Questo è il primo centro Neorurale in Italia per lo sviluppo di tecnologie e pratiche ambientali efficienti, dove anche i fabbricati agricoli sono legati indivisibilmente ai terreni circostanti.
Simbiosi replica nell’industria e nei territori ciò che fa la natura per ottimizzare le proprie risorse basandosi su studi di economia circolare, di Nature Based Solution e di efficienza degli ecosistemi naturali, proprio come spiega Pietro Manzoni, fondatore e AD di Simbiosi:
“Partendo dal concetto di economia circolare Simbiosi ha sviluppato tecnologie, competenze e brevetti per massimizzare l’uso delle risorse, per diminuire le quantità di CO2 emessa recuperando risorse dagli scarti, per produrre energia da risorse rinnovabili innovative e per combattere gli squilibri climatici. In futuro vorremmo esportare questo modello in grandi città, italiane ed estere. Rifiuti, energia, acqua, compensazione di CO2, valorizzazione del paesaggio: le soluzioni sono molteplici per ottimizzare le principali problematiche degli spazi urbani”.