Il clima della Terra sta cambiando, è un dato di fatto. In tutto il mondo, sempre più spesso, si verificano eventi meteorologici estremi come ondate di calore, incendi boschivi e inondazioni.
Intervenire non solo è doveroso ma necessario. L’impegno deve essere globale. L’Unione Europea, in linea con l’accordo di Parigi, intende limitare il riscaldamento globale riducendo le sue emissioni di gas a effetto serra.
Nel 2008 è stato concordato il primo pacchetto di misure dell’UE per il clima e l’energia il cui obiettivo, entro il 2020, era la riduzione delle emissioni di gas a effetto serra del 20% (rispetto al 1990), l’aumento del 20% della quota di energie rinnovabili e il miglioramento dell’efficienza energetica del 20%.
Già nel 2018 le emissioni di gas a effetto serra sono state ridotte del 23%.
Nel 2014 sono stati concordati gli obiettivi da raggiungere entro il 2030 per il clima e l’energia secondo cui l’UE si è impegnata a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 40% rispetto ai livelli del 1990.
Nel dicembre 2020 i leader dell’Unione Europea, spronati dalla necessità di aumentare l’ambizione in materia di clima, hanno concordato l’obiettivo di ridurre l’emissione di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.
Il traguardo da raggiungere entro il 2050 è ambizioso: i leader dell’UE vogliono fare dell’Europa un continente a impatto climatico zero, in linea con l’accordo di Parigi firmato nel 2015.
Lottare contro questi fenomeni è essenziale. Se l’aumento delle temperature globali non viene contenuto avverranno cambiamenti climatici irreversibili che comprometteranno molti ecosistemi e mineranno la biodiversità.
Non c’è più tempo da perdere. Bisogna agire